CONTESTO SOCIO – CULTURALE.
L’Istituto opera in un’area della periferia nord di Napoli densamente popolata ed accoglie una platea scolastica eterogenea per condizioni sociali, economiche e culturali.
L’ambiente di origine risente di modelli culturali distorti che influenzano negativamente i giovani in particolar modo per quanto attiene a fenomeni degenerativi di delinquenza e di tossicodipendenza.
Gli alunni provengono da diverse zone limitrofe accomunate da una urbanizzazione selvaggia e dalla mancanza di luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, motorie o di semplice aggregazione.
Questa carenza di spazi a misura di bambino genera una tendenza da parte dei minori ad aggregarsi autonomamente in gruppi informali, interagendo con soggetti delle stesse condizioni e con i loro stessi problemi.
A questo contesto ambientale si aggiungono caratteristiche proprie dell’ambiente familiare dove spesso si rileva un atteggiamento che può essere definito “di rassegnazione” che ovviamente non aiuta il bambino nella sua crescita formativa e soprattutto non lo motiva nelle sue aspirazioni.
Questo atteggiamento entra in contraddizione con la scuola, agenzia completamente rivolta al futuro ed alla progettazione di esso partendo da una base fiduciosa dell’alunno sulla propria identità, autostima, autonomia e responsabilità.
SITUAZIONE E BISOGNI DEL TERRITORIO.
Dall’analisi del territorio si sono rilevate le seguenti situazioni ambientali:
- L’ambiente familiare tipo consta di circa 4/5 persone con la presenza di nuclei familiari allargati
- Il ceto sociale è medio-basso.
- Il livello di acculturazione è medio-inferiore.
- La condizione lavorativa è per lo più artigiana, operaia e poco (percentualmente) impiegatizia.
- Presenza diffusa sul territorio di centri di assistenza e di associazioni di volontariato cattolico e laico.
- Persistenza di nuclei familiari problematici o dalle relazioni parenterali non definite che disorientano e non educano i soggetti.
- Comunicazione di moralità differenti in contrasto con i modelli educativi universalmente condivisi dal comune senso etico.
- Diffusione nel quartiere di una socialità negativa che si esprime con esempi di violenza ed illegalità. Questi ultimi non sempre sono esorcizzati per un diffuso senso di mancanza di fiducia nelle istituzioni e per la perdita di distinzione tra lecito ed illecito.
Tali realtà favoriscono lo sviluppo di atteggiamenti aggressivi e di sopraffazione.
I bisogni della popolazione scolastica, così delineata, sono necessità di acquisire:
autostima, identità, autonomia, educazione alla legalità, sviluppo di un senso civile ed etico.
La scuola deve essere vista non come luogo di costrizione ma come luogo capace di dare nuova e sana linfa allo sviluppo armonioso degli alunni, per incanalarne positivamente le energie e colmare, per quanto possibile, le carenze socio-ambientali.
Saranno, quindi, incentivate attività complementari ed integrative a quelle curricolari.
BISOGNI DELL’UTENZA.
- Spazi di integrazione e socializzazione.
- Acquisizione della consapevolezza di vivere in modo democratico accettando le regole del vivere sociale.
- Acquisizione del senso di appartenenza (non solo al piccolo gruppo) all’intera famiglia ed alla comunità.
- Interiorizzazione del rispetto delle regole e del vivere comune.
- Instaurare rapporti interpersonali positivi acquisendo comportamenti relazionale empatici.
- Moderare l’aggressività orientandola verso forme creative ed espressive.